Martedì 5 ottobre Ospitalità CDR Casale ha organizzato la prima uscita autunnale “Oltre il Portico” con destinazione il Museo dell’Alpino di Cantavenna. Un bel gruppo di ospiti della Residenza, accompagnati dal Presidente Mario Botta, dal Vice Presidente Fabrizio Giampaoli, dalla OSS Marina Balbo sono stati accolti dal fondatore, curatore, proprietario, progettista, manutentore, ideatore del museo: Carlo Monti, coadiuvato dalla moglie Maria e dalla cognata Mariuccia. La scelta della destinazione era stata proposta dalla signora Maria Teresa Artiglia, ospite della Residenza, e amica di lunga data della famiglia Monti. L’incontro tra gli amici “del bel tempo che fu” che non si vedevano da “tanto/troppo tempo e chissà se”(cit.) ha caratterizzato con una nota dolcemente sentimentale e gioiosa l’arrivo del gruppo. Il Museo di Cantavenna è stata una vera sorpresa per tutti i visitatori e accompagnatori, che non si aspettavano “una cosa così grande e così ben suddivisa” (cit.).
L’importante collezione, che gareggia per numero e particolarità degli oggetti con realtà più conosciute e istituzionali, è ripartita in numerose sale, in un percorso a tema ben sviluppato; il maggior numero degli oggetti è stato raccolto da Carlo Monti, che restaura personalmente i pezzi con un lavoro da vero certosino; alcuni invece sono stati donati nel tempo da familiari di alpini, con la certezza della buona cura; tra la varietà dell’esposizione, all’interno della quale gli ospiti si sono mossi agevolmente, con curiosità e vivacità da ragazzi, si cita l’eliografo (l’unico funzionante in un museo italiano) e la bandiera per le comunicazioni, un bengala perfetto e una strano contenitore a zaino (simile alla macchina per “dare il verderame”) utilizzato per raffreddare le mitragliatrici, “molto raro”( cit.). La slitta della Campagna di Russia e i corredi medico-infermieristici hanno suscitato sospiri di commozione, al ricordo dei familiari che hanno sofferto al fronte e nelle trincee, mentre nei numerosi pannelli di fotografie alcuni ospiti hanno riconosciuto volti, nomi, luoghi del nostro Monferrato, in un alternarsi e accavallarsi di aneddoti e piccole storie scaturiti dalle memorie in bianco e nero con un tocco di seppia..
In questa composita “wundercamera” il pomeriggio è volato veloce. Alcune foto di rito e poi il ritorno a Casale, grazie alla collaborazione dell’Associazione Pulmino Amico che ha curato il trasporto.
Manuela MeniOltre bi